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BRER-AI
OPULENZA EFFIMERA
Inno alla caducità della natura morta contemporanea
Martina Tagliabue
prompt AI: "An European-style painting of salmon sushi, sushi chopsticks, lobsters, molecular food, McDonald's French fries, a baguette, Bombay Sapphire, Disaronno (with labels) and spices on a table, using a red and green palette, realistic and raw style, surface blemishes, Scottish cloth placemat - still life where half the food is perfect and inviting, while the other half is spoiled rotten and wasted, mixing exotic, fusion and local ingredients, globalization on cuisine."

Natura morta con piatto di peltro, aragoste, limone, ampolle di vetro, pane e bottiglia di vino
Giacomo Ceruti, il "Pitocchetto"
1750 - 1760
Il dipinto "Natura morta con con piatto di peltro, aragoste, limone, ampolle di vetro, pane e bottiglia di vino" di Giacomo Ceruti, rappresenta un capolavoro del suo periodo tardo, testimone di una maturità stilistica che fonde la semplicità della vita quotidiana con un'attenzione rigorosa ai dettagli, tipica del realismo illuminista. In precedenza attribuita alla giovinezza dell'artista, tale opera rivela invece la complessità della sua pittura della realtà. La composizione è caratterizzata da una semplificazione formale, virtuosi giochi di luce sui vetri, colori intensi e contrastanti delle aragoste e del limone, e una resa minuziosa dei dettagli, che pongono Ceruti al pari di contemporanei come Luis Mélendez nel cogliere la disadorna poesia della quotidianità.
Ceruti, noto per il suo sguardo empatico verso le classi sociali inferiori, eleva una scena apparentemente banale a un livello di grande profondità e significato. La composizione è ridotta all'essenziale: un piatto di aragoste rosse, pagnotte di pane, una bottiglia di vino scuro e due ampolle di vetro con liquidi ambrati. La luce, chiaramente ispirata da Caravaggio, definisce gli oggetti con nitida precisione, conferendo loro una tangibilità quasi palpabile e accentuando i contrasti cromatici che esaltano il rosso delle aragoste contro uno sfondo scuro e neutro.
La maestria di Ceruti si manifesta nella trasparenza delle ampolle e nelle superfici lucide delle aragoste, rivelando il suo acuto sguardo naturalistico e un rigore quasi scientifico. La luce modella i volumi e infonde alla scena una calma e stabilità, trasformando semplici vivande in soggetti di contemplazione estetica.
La scelta di rappresentare oggetti e cibi comuni riflette la "poesia del quotidiano" che Ceruti riesce a catturare con sensibilità e rispetto, elevando questi elementi attraverso la sua arte. Nonostante il soprannome "Pitocchetto," originato dalla sua attenzione ai ceti più umili, Ceruti conferisce la stessa cura e dignità agli oggetti inanimati, sublimandoli in soggetti nobili.
In sintesi, tale dipinto trascende la semplice rappresentazione di cibi e oggetti, trasformandosi in un tributo alla quotidianità osservata con occhio perspicace. L'opera, con il suo equilibrio tra semplicità compositiva e complessità luministica, attesta la maestria di Ceruti nel rendere straordinario l'ordinario, offrendo un'inedita esperienza visiva.

Opulenza Effimera
Inno alla caducità della natura morta contemporanea
Martina Tagliabue
2024
L’opera rappresenta un’elaborata fusione tra influenze storiche e temi contemporanei, configurando una composizione di profonda complessità concettuale. Partendo dal dipinto del Ceruti, e con espliciti riferimenti all'estetica caravaggesca, il dipinto si propone come una meditazione sull'abbondanza e la fugacità della vita, esplorata attraverso il filtro evocativo della natura morta.
Storicamente, la natura morta celebrava l’opulenza degli alimenti, fungendo da specchio per lo status sociale e i valori culturali. Una rappresentazione dunque fedele e oggettiva di un brano di natura svincolato dalla figura umana, dove le umili “cose di natura” assurgono al ruolo di protagoniste della rappresentazione pittorica.
Il dipinto ritrae una tavola sontuosamente imbandita, dove convergono elementi raffinati e quotidiani. Al centro, due aragoste rosse simbolizzano un'eleganza tra opulenza e declino, mentre accanto le fette di sushi al salmone dialogano tra diverse tradizioni culinarie, enfatizzando l'ormai avvenuta globalizzazione. Le patatine fritte, casualmente disposte, creano un contrasto suggestivo tra piatti gourmet e cibi comuni, delineando un continuum tra esotico e quotidiano.
L'omaggio a Caravaggio emerge nella nitida resa della frutta, come un grappolo d'uva e una mela, che richiamano il celebre "Canestro di frutta". Tali elementi enfatizzano la bellezza naturale e introducono il tema della transitorietà, con segni di decadimento che simboleggiano il trascorrere del tempo e la fragilità della bellezza stessa. Un pesce morto, ai margini della composizione, accentua l'idea di impermanenza e degrado.
Molteplici bottiglie di alcolici, spezie e condimenti circondano gli elementi centrali, arricchendo l'opera con una complessità stratificata. Questi dettagli, disposti con cura, riflettono la fusione culturale delle tradizioni culinarie contemporanee. L'uso magistrale della luce, con contrasti chiaroscurali, esalta superfici e colori, conferendo alla scena un'aura teatrale. La tavola di legno aggiunge rusticità e autenticità, mentre lo sfondo verde scuro, ricco di ombre, evoca un'atmosfera contemplativa e mistica.
Quest'opera si intreccia con le tematiche esplorate nel contesto di Foodscapes, al Padiglione della Spagna, curato da Eduardo Castillo-Vinuesa e Manuel Ocaña, durante la Biennale Architettura 2023 di Venezia, in cui il cibo è analizzato come prisma attraverso cui esplorare le sfide globali contemporanee, quali lo sfruttamento territoriale e l'impatto ambientale della catena alimentare. Tale approccio sottolinea il ruolo centrale della produzione, distribuzione e consumo alimentare nel dibattito sulla sostenibilità e sulla consapevolezza ambientale.
Il genere della natura morta contemporanea si evolve per affrontare tematiche come la sostenibilità, lo spreco alimentare e le disuguaglianze sociali. Inoltre, la natura morta può riflettere un crescente interesse per la salute e il benessere, rappresentando diete bilanciate e l'importanza della nutrizione. Attraverso queste opere, gli artisti esplorano il modo in cui la tecnologia sta trasformando la produzione, preparazione e consumo del cibo, offrendo una critica visiva e culturale delle pratiche alimentari moderne.
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