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BRER-AI
MÀ CON BAMBINO
Daria Mijatov
prompt AI: "Una madre avvolta in un manto blu sporco tiene in braccio il suo bambino. Entrambi i personaggi sembrano spaventati. Nello sfondo uno scenario di guerra. Eugène Delacroix, la libertà che guida il popolo. Una colomba bianca si sostituisce il cardellino in mano al bambino."

Madonna con il Bambino che gioca con un uccellino
Boccaccio Boccaccino
1508 - 1510
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La tavola dipinta a olio 48x40 cm, terminata nel 1510 dal pittore Boccaccino Boccaccio, appartiene a un nucleo di opere eseguite dall'artista durante un soggiorno veneziano. Questa attribuzione è fondata sull’impianto iconografico che raffigura la Vergine sotto un baldacchino di tessuto scuro finemente ricamato in oro, e sul paesaggio visibile sullo sfondo.
L'opera utilizza un chiaroscuro di scuola padana per delineare la fisicità della Vergine, avvolta in un manto blu e una veste rossa finemente decorata sulla scollatura con ricami dorati e una pietra blu oltremare. I due sguardi fissi sullo spettatore sono protagonisti dell'opera, resi con una tecnica nobile che conferisce tridimensionalità e trasparenze cristalline, incorniciando i morbidi volti e risaltandone l'austerità complessiva dell’opera.
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Il Bambin Gesù è raffigurato con una postura composta, seduto tra le mani della madre, rivelando stabile fisicità. La luce che circonda il suo volto denota già il suo ruolo divino. Come da tradizione iconografica, la presenza del cardellino, al centro dell’opera, rimanda alla Passione di Cristo per il suo colore rosso.
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Dal rigore delle prime opere bizantine alla dolcezza dei quadri tardo-rinascimentali, ogni epoca ha reinterpretato questo tema centrale dell’arte cristiana. L’iconografia della Madonna con Bambino nell’arte cristiana è uno dei soggetti più rappresentati. In espressione serena e contemplativa, Maria è spesso raffigurata in atteggiamenti affettuosi che sottolineano il legame umano e divino tra madre e figlio. Odighitria, Orante, Eleusa, Giocosa e Materna, protettrice o immacolata, essa simbolizza, sia la maternità divina di Maria sia l’incarnazione di ogni grazia.

Mà con bambino
Daria Mijatov
2024
Mà con Bambino è un gioco di parole che si rifà alla sillaba che la maggior parte dei bambini pronunciano per la prima volta nel richiamare l’attenzione della propria figura materna. Mà, questo monosillabo, oltre che come appellativo, viene utilizzato anche per porre enfasi sulla presenza di un'infante che purtroppo si ritrova a presenziare uno scenario di guerra. Seppure alcuni dettagli, come il manto liso, la polvere e le fiamme incombenti alle finestre, rimandano alle oscenità in compimento, queste vengono quasi celate dalla presenza della madre. Essa, infatti, dà le spalle al mondo fuori cercando di proteggere il suo bambino, nascondendogli l'orrore del retroscena. Questo gesto, seppure naturale, non nasconde però le sofferenze e la preoccupazione sul volto della madre. Lo sguardo attonito e perso nel vuoto della donna non incrocia quello del figlio e, a causa di questo mancato conforto, il piccolo sembra quasi rivolgersi alla colomba bianca presente in primo piano.
Questo animale, volutamente sostituito al cardellino boccacciniano, è simbolo di pace e riconciliazione, nonché di mitezza e innocenza. La presenza di questi volatili nell’opera è utilizzata per suggerire la speranza di concordia e armonia futura, concetti e pratiche sempre più esenti nel nostro mondo contemporaneo.
Questa rilettura dell’opera di Boccaccino Boccaccio vuole provocare e riportare alla luce l’importanza del ruolo della maternità, troppo spesso, data per scontato e messa a rischio da violenze di genere e genocidi.
L’opera vuole raccontarsi attraverso uno stile pittorico che ricorda i colori e le pennellate di Eugène Delacroix in La Libertà che guida il popolo. Pur non rispettando a pieno i toni cromatici e lo stile pittorico, è stato interessante notare come la resa digitale dell’opera ha riprodotto un copricapo alla donna. Molto simile ai berretti frigi utilizzati durante la rivoluzione francese dai giacobini, per simboleggiare la libertà, esso ricorda quello indossato dalla Marianne nell’opera del pittore francese.
La reinterpretazione dunque rivendica non solo il valore del ruolo materno e la tutela dell’infanzia, dove il rapporto e la rispettiva cura tra madre e figlio diventano l’unico rifugio capace di dare conforto e speranza. Ma sopratutto accusa ogni tipo di violenza che sabota il benessere dell’individuo restringendo la libertà della popolazione civile e priva di spensieratezza ogni rapporto madre-figlio.
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