I mercanti che avevano rubato l’asino chiedono perdono al santo
1450-1459
L’opera dal titolo I mercanti che avevano rubato l’asino chiedono perdono al santo è forse la terza tavola realizzata da un anonimo identificato come Maestro dei Gesuati; le quattro tavole facevano probabilmente parte di un altare portatile, cui centro vi era presumibilmente quella che ritraeva San Girolamo in preghiera nel deserto. Gli episodi si riferiscono alla vita di San Girolamo così come narrata dalla Legenda Aurea di Jacopo da Varazze.
Dall’opera si può vedere San Girolamo, rappresentato in piedi, in atto di benedire i mercanti che, inginocchiati innanzi a lui, invocano il suo perdono per avergli rubato l’asino.
A destra di San Girolamo si trova il leone, animale che, salvato dal Santo, secondo l’iconografia cristiana lo segue nelle rappresentazioni. A sinistra, invece, si sviluppa un ricco giardino, ordinato e popolato da cespugli fioriti e da animali; in alto domina il cielo scuro.
Lo stile con il quale il Maestro dei Gesuati ha realizzato il dipinto fa emergere una tecnica essenziale e rigida, che non tenta di rappresentare la realtà ma la storia in modo sintetico. Le forme sono semplificate, ma emerge un’attenzione verso i particolari di elementi posti in secondo piano, come ad esempio il giardino, nonché la cura nei confronti della rappresentazione prospettica del portico che, anche se posto in secondo piano, cattura l’occhio dell’osservatore e pone il suo sguardo in profondità fino all’orizzonte.