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BRER-AI
LA MADONNA DEL PALCO
Pietro Ragazzi
prompt AI: "a painting of a woman holding a baby, inspired by Francis Bacon’s painting 1946, key is on the center of image, utopical futuristic city with sepulchre and cross at the center in the background inspired by Bosch, death figures at the sides, sitting, representing the future of humanity"

Madonna con il Bambino e i Santi Giuseppe e Zaccaria, Elisabetta e Giovannino
Pompeo Batoni
1738 – 1740
L’opera fu commissionata dal cardinale Angelo Maria Querini per un altare laterale della chiesa dei Santi Cosma e Damiano appartenente ai Girolamini. Per questo motivo la tela, realizzata tra il 1738 e il 1740, è coronata da un arco nel lato superiore.
La Madonna è al centro della scena seduta su un semplice trono ligneo e Gesù Bambino è in piedi sulle sue ginocchia, sostenuto dalla madre. La veste rosa e il mantello blu coprono interamente il corpo della Vergine, un velo ne copre il capo. Maria e il Bambino sono illuminati direttamente da una luce proveniente da sinistra, Giuseppe è in ombra in piedi dietro a Gesù.
A sinistra San Zaccaria è ai piedi del trono, da la schiena allo spettatore e tiene un grosso volume tra le mani. A destra seduta simmetricamente rispetto a Zaccaria vi è Santa Elisabetta, con in braccio il piccolo Giovanni, la madre e il figlio hanno le braccia protese verso la Madonna, che con Gesù li guarda.
Sopra la scena aleggiano alcuni angeli e putti che spargono fiori e si adagiano su piccole nubi.
La monumentale architettura classica in cui si trovano i personaggi, composta da imponenti colonne, il pavimento marmoreo e la balaustra in secondo piano, inquadra all’orizzonte un paesaggio collinare punteggiato da castelli.
L’arco perimetrale della pala assieme agli angeli che fluttuano sopra la scena formano una mandorla compositiva che chiude il quadro nella parte superiore. La Madonna e il Bambino al centro della scena sono messi in risalto da un sapiente uso della luce, proveniente da sinistra; assieme alle altre due figure che li affiancano e alle basi delle colonne formano un triangolo prospettico che guida l’occhio verso l’orizzonte. La posizione baricentrica della Sacra Famiglia è sottolineata anche dalle braccia di Santa Elisabetta e di San Giovannino, tese verso questa e reciprocate dalla direzione degli sguardi della Vergine e di Gesù Bambino.
L’uso di colori caldi nelle vesti come nella luce, la cornice architettonica classica e il paesaggio idilliaco dello sfondo conferiscono alla scena una placida tranquillità. Questa atmosfera è rimarcata dalle posizioni rilassate e composte dei personaggi, anche le figure degli angeli, in pose più dinamiche, tramettono una sensazione di composta leggerezza.

La Madonna del palco
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Pietro Ragazzi
2024
La rielaborazione dell’opera è stata costruita attraverso tre software di intelligenza artificiale. Dreamstudio.ai è un’AI che per realizza immagini partendo da alcuni vincoli, in questo caso un testo scritto e il quadro di Batoni. Il prompt è stato redatto a partire dal testo fornito da un altro software di AI, ChatGPT-4 di OpenAI, al quale è stato chiesto di produrre uno scritto comprensibile da un programma text to image come Dreamstudio. Dopo diverse modifiche apportate dallo studente cercando di raggiungere l’obbiettivo cercato si è arrivati al prompt finale. In ultimo la versione Beta di Adobe Photoshop è stata utilizzata per aggiungere all’immagine la luce di scena collocata in alto a sinistra.
Questo oggetto è stato aggiunto dall’autore attraverso la richiesta al comando di riempimento automatico con AI di Photoshop a partire da una suggestione presente nell’immagine direttamente uscita da Dreamstudio; lungo il lato sinistro l’intelligenza artificiale ha disposto due cavi neri che si concludevano come tagliati dal limite dell’arco superiore, l’AI di Photoshop è stata in grado autonomamente di riconoscere questo input e collegarvi il riflettore che le era stato richiesto.
La Madonna del palco reimmagina quindi l’opera di Pompeo Batoni come fosse una fotografia di una messa in scena del quadro a teatro.
La composizione generale dell’immagine rimane simile ma l’AI non riesce a cogliere e mantenere le finezze compositive del Batoni, perdendo il triangolo prospettico e il gioco di sguardi che caratterizzano l’opera originale.
Ciò che l’intelligenza artificiale riesce ad interpretare e produrre dal prompt in maniera efficace è l’idea della scena di teatro, anche senza la luce di scena aggiunta dall’AI di Photoshop il contesto è facilmente riconoscibile. L’utilizzo di un chiaroscuro molto marcato e di colori accesi rende subito l’idea di una scena su un palco, inoltre la distinzione tra la tridimensionalità dei personaggi principali in primo piano e la bidimensionalità degli angeli e dello sfondo, che si differenziano anche per lo stile di rappresentazione, rimanda direttamente all’impiego di una quinta teatrale. La mancanza di dettagli, i colori meno accesi e le forme poco definite dello sfondo lo separano ancor più dalla scena principale.
Proprio come sono i vestiti e l’inquadramento architettonico a collocare la scena del Batoni in una classicità immaginata sono alcuni dettagli delle vesti e gli elementi di scena a contestualizzare in un teatro contemporaneo La Madonna del palco.
Rielaborando un’opera con un nutrito numero di soggetti l’intelligenza artificiale non riesce che a dare un’impressione di realtà, ad un secondo sguardo ognuna delle figure presenta qualche tipo di distorsione. Quelle che potrebbero essere solo malformazioni in alcuni casi diventano elementi di un assurdo quasi surrealista, per esempio l’arto volante che incrocia la mano di San Giuseppe o la nube del pannello di quinta che prende le forme di un’enorme muscolatura che potrebbe essere uscita dalla Sala dei Giganti di Palazzo Te.
La presenza di questi elementi che nel teatro contemporaneo potrebbero anche trovare spazio rimane però chiaramente priva di intenzionalità e impossibile da governare attraverso il prompt e i pochi parametri ad uso dell’autore, l’AI si prende quindi un buon margine di invenzione che forse non è ancora in grado di gestire.
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