BRER-AI
ECHI SILENZIOSI
Simone Righentini
prompt AI: “The scene is a small domestic reunion, set in a refined and modern living room. The composition of the painting presenting a group of people engaged in watching tv and using phone. people don't look at each other and they seem faceless."

Il concertino
Pietro Longhi
1750 - 1755
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"Il concertino" è un dipinto realizzato da Pietro Longhi, un importante pittore veneziano del XVIII secolo, noto per le sue rappresentazioni della vita quotidiana e delle scene di genere. Questa opera, come molte altre di Longhi, cattura un momento specifico della società veneziana con grande attenzione ai dettagli e alla composizione.
L'opera può essere considerata come un dipinto manifesto della sua arte, che combina abilità tecnica, attenzione ai dettagli e un'acuta osservazione della vita quotidiana nella Venezia del XVIII secolo.
"Il concertino" raffigura una scena domestica in cui un gruppo di persone si dedica all'ascolto di un concerto privato. La composizione è tipicamente intima e ristretta, con personaggi che occupano uno spazio limitato, rappresentato come un salotto tipico delle case veneziane dell'epoca.
La scena presenta diversi individui, probabilmente membri di una famiglia aristocratica o borghese e i loro ospiti: alcuni stanno suonando strumenti musicali, come il clavicembalo o il violino, mentre altri ascoltano con attenzione.
Le figure sono rappresentate in modo realistico, con espressioni facciali e posture che suggeriscono il loro coinvolgimento nella musica.
La scena è raffigurata con un estremo realismo: così come l'ambiente decorato con elementi tipici delle abitazioni nobili veneziane del XVIII secolo (mobili eleganti, tappeti pregiati e decorazioni murali), anche i personaggi indossano abiti tipici dell'epoca, con attenzione ai dettagli nei tessuti, nei colori e negli accessori, che riflettono lo status sociale e il gusto della moda contemporanea.
Pietro Longhi, al fine di enfatizzare il realismo della scena, utilizza una tecnica raffinata e delicata, con pennellate precise che catturano i dettagli degli abiti e degli oggetti nella stanza.
La sua tavolozza è spesso caratterizzata da toni tenui e pastello, che contribuiscono a creare un'atmosfera intima e serena, così come l'illuminazione è soffusa, creando un'atmosfera raccolta e accogliente.​ Infine, possiamo notare il rimando alla commedia di Carlo Goldoni: così come egli cercava di rappresentare, nello stesso periodo, tratti di vita della quotidianità sul palco teatrale, allo stesso modo Longhi rappresenta questo realismo sulla tela.

Echi silenziosi
Simone Righentini
2024
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L'opera realizzata si pone come spunto di denuncia per le abitudini della società odierna.
Così come Pietro Longhi nell'opera esposta precedentemente, l'oggetto cardine dell'opera ritrae una scena della vita quotidiana odierna. La scena è raffigurata sempre in ambito domestico, in particolare all'interno di un soggiorno contemporaneo.
Al suo interno, i diversi personaggi che occupano la scena sono raffigurati tutti allo stesso modo, mediante un processo il più possibile realista: nessuno si guarda, nessuno si parla, tutti sono nell'atto di utilizzare il cellulare, e da esso ne sembrano rapiti (l'uomo sulla sinistra ne utilizza addirittura due).
Unico personaggio a discostarsi dalla rappresentazione è la donna seduta sul divano, la quale, posta al centro della rappresentazione, rivolge lo sguardo all'osservatore. Si tratta di uno sguardo di speranza, dove un volto stanco e annoiato dalla situazione cerca riparo.
Così come Longhi prende ispirazioni dalle opere di Goldoni, la scena è influenzata da un rimando musicale (dal titolo dell'opera di Longhi, "Il Concertino"): si tratta di un collegamento ad un testo scritto e cantato dal duo Simon & Garfunkel, "The sound of silence".
Il rimando all'opera sta nel suo significato: così come i cantautori statunitensi rappresentavano il silenzio come mancanza di comunicazione e connessione emotiva tra le persone già nel 1964, oggi questo tema è giunto al suo apice e viene rappresentato nell'opera come il silenzio che viene a crearsi in una situazione di normale convivialità.
Oggi, invece di viversi il momento, le persone preferiscono il silenzio, influenzate da apparecchi tecnologici che contribuiscono a peggiorare la situazione.
"Echi silenziosi: La scomparsa della realtà" è dunque il titolo prescelto per denunciare tutto questo: un mondo dove sparisce il senso reale dello "stare insieme", del "viversi il momento".
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