BRER-AI
BACCANALE
Michelle Pierri
prompt AI: “Some fauns and nymphs are depicted around a table. The expressions of the characters vary from surprised to contemplative, while warm light illuminates the scene. The gestures of the hands and intense gazes add depth to the composition, creating a solemn and moving atmosphere. The scene is set in a Giant redwoods in a misty forest, with towering trees and lush vegetation, peaceful, serene, high detail, forest landscape"

Cenacolo
Pieter Paul Rubens
1631 - 1632
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Il dipinto è un olio su tavola di Pieter Paul Rubens, oggi l'opera conservata nella Pinacoteca di Brera a Milano, era parte di un retablo (un polittico monumentale), comprendente anche due predelle con Storie della Passione di Cristo, ora conservate presso il Musée des Beaux-Arts di Digione: l'ingresso di Cristo a Gerusalemme e la lavanda dei piedi.
Fu commissionato da Catherine Lescuyer in memoria del padre, Pawels Lescuyer, e venne collocato sull’altare della cappella del Santissimo Sacramento della chiesa di San Rambaud a Malines nelle Fiandre, nel 1631.
Nel 1793 vennero prelevati dai commissari della Repubblica francese e invitati al Museo del Louvre.
Nel 1803, i due pannelli raffiguranti l'ingresso di Cristo a Gerusalemme e la lavanda dei piedi furono pesantemente incisi nel XVIII secolo e successivamente furono inviate al Museo d'arte di Digione.
Invece nel 1813 la pala centrale e altri dipinti fiamminghi del Louvre vennero scambiati con altrettante opere rinascimentali italiane con la Pinacoteca di Milano, dove tutt’ora risiede, per volontà dell’allora direttore generale del Louvre.Il bozzetto della composizione originale si trova oggi al Museo Puskin di Mosca.
Come per altre opere tarde, Rubens si è avvalso di collaboratori nelle parti marginali, ma testimoniano dell’autografia la resa delle fisionomie e l’uso del manico del pennello sulle velature fresche per far affiorare il colore sottostante. La composizione si ispira alla pittura veneta del Cinquecento.
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Cristo, in centro alla composizione, siede alla tavola ed è intento a benedire il pane e il vino circondato dai suoi apostoli. Essi sono disposti attorno ad un tavolo quadrato, erede di una lunga tradizione pittorica.
Affianco alla figura centrale di Cristo a destra si può denotare Pietro, alla sua sinistra Giovanni. Dal lato opposto del tavolo, nonché in primo piano c’è la figura di Giuda. È l’unico personaggio che guarda verso lo spettatore, con una posa contorta e uno sguardo accigliato, espressione esteriore del suo stato mentale agitato. Sotto suoi i piedi un cane rosicchia un osso, forse simbolo di avidità o bramosia oppure simbolo di fedeltà schiacciata da Giuda stesso.
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Il dipinto si colloca in un momento di poco successivo al soggiorno di Rubens a Madrid, ospite di Filippo IV, dove ebbe la possibilità di studiare le opere di Tiziano, conservate all’Escorial. Il pittore fiammingo rimase particolarmente affascinato dall`arte del maestro veneziano, tanto che nei dipinti di questo periodo si converti a una stesura dei colori più calda e intrisa di luce.In questa tela sono evidenti reminiscenze di altri pittori italiani, come Veronese e Caravaggio, che l’artista aveva a lungo osservato durante i suoi viaggi in Italia.
In particolare, l’apostolo in primo piano a sinistra ricorda una figura della Vocazione di San Matteo di Caravaggio, nella chiesa di San Luigi dei Francesi a Roma.
Altre suggestioni, forse, gli giunsero dall’Ultima Cena; dipinta dal Cigoli nel 1591 per la Collegiata di Empoli e dalla pala, raffigurante lo stesso tema, di Otto Van Veen, nella cattedrale di Anversa.

Baccanale
Michelle Pierri
2024
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La Pinacoteca di Brera è lieta di presentare al mondo un'opera unica nel suo genere, frutto di una collaborazione senza precedenti tra l'arte classica e l'intelligenza artificiale moderna. "BACCANALE" è il risultato straordinario della fusione tra l'opera iconica "Cenacolo" di Rubens e le potenti capacità creative dell'IA.
L'originale "Cenacolo" di Rubens, custodito gelosamente presso la nostra Pinacoteca, ha da sempre affascinato e ispirato gli amanti dell'arte di tutto il mondo. Questo capolavoro ha ora dato vita a una nuova creazione, grazie alle innovazioni tecnologiche e alla creatività senza limiti dell'intelligenza artificiale.
"BACCANALE" offre una rivisitazione dell’opera originale proponendo atmosfere oniriche e mitologiche quasi a contrapporre la sacralità del luogo e del momento descritto da Rubens, esplorando nuove possibilità espressive e concettuali.
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Quest'opera mette in relazione due termini, Baccanale e Cenacolo, che fanno riferimento a contesti sociali e culturali molto diversi, ma che possono essere messi in relazione considerando i loro significati e le loro funzioni nelle rispettive società.
Il cenacolo è l'ultimo pasto condiviso tra Gesù e i suoi apostoli, per cui prende nel cristianesimo un'importante valenza simbolica e religiosa.
In contrapposizione, il termine "baccanale" deriva dalle feste in onore di Bacco, il Dio romano del vino.
I Baccanali erano celebrazioni caratterizzate da eccessi, baldorie e sfrenatezza. Inoltre originariamente feste riservate alle donne.
I Baccanali rappresentano l'apoteosi del profano, della festa sfrenata e della liberazione delle inibizioni.
Il Cenacolo, d'altra parte, rappresenta il sacro, la solennità e la riflessione spirituale. Questo contrasto mette in evidenza le diverse modalità con cui le società si rapportavano al divino e al trascendente.
“BACCANALE” rappresenta una scena animata da fauni, satiri e figure antropomorfe, legati nella mitologia al culto di Bacco. In entrambe le opere si coglie un’atmosfera inquieta, nella quale i protagonisti, da un lato maschili e dall’altro femminili, sembrano interpretare il preludio di un’evento dai contorni forti, quasi un’apoteosi del messaggio cristiano e pagano.
Questo straordinario progetto dimostra il potenziale della collaborazione tra l'arte e la tecnologia, aprendo le porte a nuove forme di espressione artistica e all'innovazione culturale. "BACCANALE" rappresenta un ponte tra passato e futuro, un'opera che celebra la ricchezza del nostro patrimonio artistico mentre abbraccia il potenziale infinito delle tecnologie emergenti.
L'opera è parte di una mostra digitale che racchiude esempi della collaborazione tra opere ospitate nella Pinacoteca di Brera e AI, offrendo a tutti l'opportunità di immergersi in questa straordinaria fusione tra arte e intelligenza artificiale.
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